Mostre in ospedale

I 10 anni di M’illumino

Nel 2017 abbiamo festeggiato 10 anni della nostra associazione M’illumino d’immenso, pertanto abbiamo organizzato una grande festa in occasione di Ospedale Aperto condividendo questo importante traguardo insieme al personale sanitario, le rappresentanze comunali e tutte le persone che partecipano alla vita dell’ospedale, pazienti e non …

Per non lasciare questo momento fine a se stesso abbiamo allestito una mostra fotografica che racconta tutti gli eventi che abbiamo vissuto in questi dieci anni di attività clown perché ci piace condividere il nostro lavoro con le persone che abitualmente o saltuariamente vivono l’ospedale.

I clown oltre i muri

Questa mostra racchiude un reportage di fotografie che descrivono l’esperienze vissute dai nostri clown nelle missioni in Palestina, Saharawi e Bieloussia.

Capita spesso che quando entriamo in ospedale per qualsiasi motivo la nostra attenzione è soprattutto su noi stessi e sulle motivazioni per cui ci troviamo in quel luogo ma vedere altre realtà difficili e di sofferenza, anche per altre motivazioni, ti fa sentire meno solo e ti incoraggia ad avere FIDUCIA… Soprattutto se le condividi con un naso rosso, un bel sorriso e dei momenti di vero divertimento…

Festina lente

Questo quadro non a caso è stato installato nella sala prelievi dell’ospedale: luogo dove le persone sono sempre impazienti e di fretta.

La rappresentazione invita a riflettere sul tempo e a ricercare nella vita di tutti i giorni un po’ di lentezza soprattutto nei momenti di attesa come appunto la sala prelievi magari scambiando due chiacchiere con la persona seduta accanto a noi e soffermarsi ad ascoltarla oppure prendersi del tempo per ascoltarsi e ricordarsi che in qualunque momento la vita e il tempo che abbiamo a disposizione sono un dono da sfruttare nella sua pienezza…

Mostra l’oblò e l’oblio

Con l’installazione “L’oblò e l’oblio” desideriamo profondamente che chiunque entri in ospedale possa comprendere quanto è importante dare valore alle cose che ci appaiono fuggevoli e che hanno durata brevissima, come le emozioni, le notizie belle o brutte, gli incontri casuali, gli sguardi di persone che condividono un attimo della nostra vita anche semplicemente percorrendo il nostro stesso percorso in direzione di un reparto o di un esame.

Per questo abbiamo dedicato uno spazio alle orme sulla sabbia. Orme che restano visibili per pochi minuti, a volte per istanti brevissimi giusto il tempo dell’arrivo della prossima onda che le spazzerà per sempre dalla faccia della terra. Questo non significa che esse non siano esistite o che non abbiano “impresso” un’emozione. Probabilmente i loro ignari autori non immaginavano che quel passo, in quel luogo, in quell’istante, avrebbe aiutato una persona a distanza di chilometri, di giorni, mesi, anni, a riflettere sulla vita o ad essere, magari, di conforto in un momento difficile come ogni giorno capita all’interno di un ospedale.

Abbiamo poi aggiunto foto scattate da un oblò di una nave poiché anche questa visione del panorama è irripetibile. E’ il risultato di molti fattori che si combinano tra loro: il mare calmo o tempestoso, l’attimo prima o quello dopo, la nave che passa accanto, sopra o sotto l’onda e in base a questa si alza o si abbassa, il vento, il clima …

Infine i legni lavorati casualmente dal mare… ma sarà veramente casuale? Nessuno può sapere se il mare ha una coscienza e un intento proprio, sappiamo solo che anche questi legni sono il risultato di una serie di fattori che, combinati casualmente, ci restituiscono delle sagome d’animali. Una casualità che è durata giorni, mesi, anni… e chissà forse fra le variabili entra anche la volontà del legno che si “butta” in acqua o che è stato buttato… magari dalla stessa persona che, anni dopo, passeggiando, ha creato una delle orme di questa mostra… Ma questo è impossibile saperlo.

Ecco, questa è l’essenza che vogliamo trasmettere, che si chiama semplicemente poesia.

L’interpretazione artistica dei legni è curata da: Rosita Liperoti (Dottoressa Piffero Shmoo)

L’idea poetica è del Dottor Nuvola ed è stata rivista e corretta da: Rossella Tarchi (Dottoressa Pituffo)

Le fotografie delle orme sono state realizzate nelle spiagge di: Isola d’Elba, Barletta e Tunisia

Le fotografie dall’oblò sono state realizzate all’Isola d’Elba

I legni provengono dall’Isola d’Elba