20 Aprile 2016

Pubblicato da Dottor Nuvola il

Arrivo agli armadietti alle 8:20 e inizio a prepararmi. Dopo un po’ intravedo arrivare in fondo al corridoio una bella donna, con aria simpatica e intelligente, un bel sorriso….. poi arriva anche Arancina….. Oggi il turno è anche per lei: si intravedono negli occhi un po’ di pensieri e stanchezza. Oltretutto è anche digiuna perché deve fare il prelievo …. La costringo a un abbraccio, qualche dispetto pasticcoso e con qualche nota che ci accompagna ci incamminiamo verso la sala prelievi. Mentre stiamo salendo incontriamo Onda alla ricerca dei guanti per il giardino e, in sala prelievi, in attesa del piccolo salasso, il buon Spadino che ci abbraccia con un grande sorriso. M’illumino quindi dedito all’ospedale nel suo complesso e fruitore esso stesso dei suoi servizi.

Ci soffermiamo con una coppia di anziani, qualche accenno di stornelli con la signora e il marito che erudisce sul suo passato; una ragazza che deve fare la curva e, in attesa del prelievo stesso di Arancina, la accompagno, con suo grande gaudio, per una ormai immancabile danza di Zorba…. Il calo di zuccheri non impedisce a Arancina di far sorridere tutta la sala. Poi arriva il nostro numero e la rincuoro verso il prelievo. Ovviamente ho parole di conforto e di tranquillità per lei: espongo tutti i rischi di un possibile ematoma, infezioni, flebiti, ricerca frenetica della vena con l’ago fra muscoli e nervi. Arancina resiste a Pasticca più che all’ago e mentre viene vampirizzata l’infermiera ci accenna alla richiesta di aiuto per un infermiere di Careggi. Ci manderà una email per questo.

Usciamo dalla sala prelievi ma prima di mezzora Arancina non potrà fare colazione, così la sostengo musicalmente fra un accenno di svenimento e l’altro. In dialisi ci soffermiamo in tutte le stanza a parlare con tutti i pazienti svegli. Tante buone parole e condivisione, con un po’ di confidenze e conforto. Mi colpisce che una signora anziana, che non aveva mai partecipato nelle precedenti occasioni a giochi e canzoni, mi chieda: “ma con quella chitarra sa fare qualcosa per davvero? Me la farebbe una canzone?”…. allora un po’ sommessamente per non disturbare chi era assopito facciamo 2 e 3 canzoni e anche lei si mette a cantare con gli occhi che un po’ le brillano e le controvoci inimitabili di Arancina.

Il buon canone Cateno che aveva combinato un po’ di guai, la mia fidanzata che si dovrà presto operare”, il nostro amico napoletano si lamenta che oggi non abbiamo cantato con lui, ma il tempo si era dilatato cercando di dare uno spazio a tutti, così anche lui si accontenta delle buone parole e un po’ di solletico. Fa piacere vedere gli sguardi compiaciuti di alcuni medici e infermieri.

Finalmente, in attesa di psichiatria, l’agognata colazione per Arancina prima che ci crolli nel corridoio!….

Arrivati all’entrata di psichiatria, dopo un attimo di titubanza ci fanno entrare nonostante la presenta del ragazzo che aveva dato dei problemi. Ci soffermiamo di più, dopo averle chiesto il consenso, con una ragazza che esprimeva il suo stato d’animo con dei bellissimi disegni ad acquarello. Un millepiedi che rischia di bruciarsi, una nuvola o palla di panna montata che la viene a salvare…. Con un’altra paziente ci mettiamo ad interpretare i disegni su richiesta della ragazza stessa. Arancina si sofferma in questa analisi con lei, io cerco altri pazienti ma la maggior parte delle porte sono chiuse a parte il ragazzo problematico che sembrava in fase di preparazione dei bagagli nessuno esce.

In terrazzo ci soffermiamo anche con un ragazzo che stava ascoltando musica con gli auricolari e assieme alla paziente-infermiera notiamo che alcune sono canzoni per bambini: Cristina d’Avena impera!…Senza accorgercene è l’ora di pranzo e dopo un po’ di saluti con tutti possiamo riscendere: qualche breve gioco con un bambino al bar e possiamo andare a cambiarci.

Ci lasciamo con Arancina guardandoci negli occhi e condividiamo: “Nel disagio e nella disabilità ci sono tante più risorse, verità e contenuti che nella cosiddetta normalità”….. Un bacio, un abbraccio. Al prossimo turno.

Pasticca