07 Giugno 2008

Pubblicato da Radic il

Cari fratellini e sorelline claune,

oggi io e Gomitolo abbiamo rinverdito i fasti della coppia clauna degli alti e slanciati. Io sentivo la necessità di stare un po’ di più in pediatria, oggi, così ci siamo subito fiondati al secondo piano. Abbiamo fatto bene, perché siamo stati utili a diversa gente, credo. A Vittoria, una bimba di 6 anni che doveva sottoporsi a diversi esami, a Leonardo, un apparentemente timido bimbo di 3 anni, ricoverato per accertamenti un po’ noiosi, a Delia, una funghetta di circa 2 anni anch’essa lì per visite e poi… ai loro genitori, alle infermiere di turno e ai dottori Cesare e Gianni (ovvero Cocchi e Pellis). A dire il vero, il primo era piuttosto indaffarato e ci ha forse appena visti, mentre il suo collega ha avuto modo d’intrattenersi con noi per una chiacchierata di quelle confortevoli, che aiutano le persone a conoscersi meglio. In tutto questo, Gomitolo – che aveva la bimba a casa con la febbre alta, ma non si è tirata indietro, dimostrando una volta di più la sua serietà e la sua clauna follia – ballonzolava qua e là in tutta la sua pofficità. Nella stanza “arcobaleno”, stavolta, c’erano due ragazzoni da poco operati ma ben disposti al dialogo e alle risate. Uno dei due aveva anche alcuni metri di genitori presenti, dotati di molti denti ridenti. E’ stato bello per davvero.
In dialisi abbiamo trovato quasi solo buone nuove: Giorgina è a casa e sta un po’ meglio (mercoledì mi aveva promesso di impegnarsi a farsi trovare in buona forma, al mio ritorno dalle ferie… ah, non ve l’ho detto?… vado in ferie! e torno, però…), Matteo è sempre un grande, bel carattere ha ‘sto ragazzino! E gli altri – come sempre – fanno sì che quando usciamo dal reparto, ci sentiamo meglio di quando siamo entrati. Non finirò mai di ringraziare quelle persone, pazienti e infermieri. E anche i dottori, va’… anche se li vediamo pochino.

Bene, io allora vado. Vi lascio in mano a Bubbola. Posso fidarmi? Certo che posso fidarmi… di voi.

Baci e abbracci colmi di sudata gratitudine.

Formag


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