Racconto di Silvia su…Silvia
Fantasia-Claudia è stata l’ultima clown a prestare servizio volontario nella mia casa.. Non a caso, sono una persona che non crede nelle coincidenze ma in una sinergia felice di eventi che, apparentemente casuali, invece accadono nel tempo e nel momento giusto, non importa adesso sapere filosoficamente, o ontologicamente, il perché. Fantasia nella sua pratica di vita, oltre a essere architetto- clown, è dedita alla meditazione e, come in un bel mazzo di fiori ben fatto, l’ultimo fiore aggruppato l’ha reso, permettetemi di dirlo, perfetto, proprio come l’incontro con lei e con gli amici Clowncare di Ponte a Niccheri. In comune con la Dott.ssa Fantasia un amore viscerale per l’India, esperienze simili nella vita. Così domenica 18 Marzo dissi ciao al servizio di 1 ora e ½ che per 12 giorni i Clown, pionieristicamente, nella loro avventura di lavoro con pazienti ospedalizzati o transitori, mi hanno accordato, con il coordinamento del grande Dott. Nuvola e poi di tutti loro: Dott.ssa Piffero,Dott. Cignale, Dott.ssa Pluffa, e Dott.ssa Fiorella Toppa insieme a Dott.ssa Pallina, Dott.ssa Kotelka, Dott.ssa Fragola, Dott.ssa Dora e Dott.ssa… Fantasia! Una girandola di bontà colori profumi e aiuti concretissimi in una reciproca conoscenza piena di tatto e umiltà, con soffi di poesia nata da sguardi, sorrisi, battute di spirito per risollevarmi lo spirito abbattuto dall’imprevisto incidente spontaneo che ha visto la vertebra lombare incrinarsi, e conseguente uso di un busto a tre punte. Ovvero una mezza gabbiotta aperta davanti sull’addome, con due supporti anatomici sul petto e sotto la pancia che continuano dietro in un sostegno di compressione sulla zona lombare. Un modellino proprio…carino..!. E poi, come uno sfiorarsi con la mente ma anche con il corpo, ad esempio nell’abbraccio delicato con cui ci salutavamo, nelle mani che si sfioravano quando mi passavano il regalino con cui ognuno di loro sempre si è presentato da me. Silvia, timida e un po’ ombrosa ma vinta da tanta simpatia e Amore, nel senso universale, si è lasciata pilotare verso una ripresa dello stato di salute in tutti i sensi. Quello che noi ( umani nel cuore) vorremmo per tutto il Pianeta e i suoi viventi. Quell’amore che muove il cielo e l’altre stelle
Sì, da una parte più e da un’altra meno, ma per fortuna sono entrata e sono in molti con me,nell’onda energetica di questi Clowncare, davvero portatori di luce, gioia e, come anche a loro piace dire, poesia e condivisione. Questi amici mi hanno aiutata in vario modo: sia, dopo il mio ritorno a casa, a riordinare armadi e cercare di limitare il caos generale, sia nelle pulizie. Sono stati e sono davvero fondamentali per il mio recupero psico-fisico.
Mi chiamo Silvia, ho 53 anni, varie utenze (psichiatrica, invalidità) e il 17 febbraio… patatrak senza preavviso: dolori lombari molto più forti di quelli a cui mi ero abituata negli anni. Una vertebra si era incrinata, precisamente la seconda lombare. Questo evento abbastanza forte ha innescato una girandola di aiuti da parte di persone che ora sono diventate amiche, sostenendo non solo la mia schiena, ma il mio umore e anche la mia creatività : persone speciali per la mia sensibilità oserei dire stratosferica…fors’anche un pochetto patologica. Qui mi riavvolge un grande riposante silenzio
Non sto dormendo. Neppure sognando. La Reale presenza di questi amici Clown che, ovvio, ricoprono altri ruoli nella vita quotidiana (anche se so, ed è vero, che pure là ognuno di loro porta la volontà di salute, rispetto, e cura per sé e per gli altri). Non sto ascoltando la musica
Sto con me e con il vostro profumo di gioia e realismo…cari Clowncare!
A questo punto alzo gli occhi sullo schermo: ecco, pensi come al solito a ruota libera, eh, Silviotta! Perciò adesso mi tuffo in un bicchiere di aranciata e continuo a incubare in me quello che voglio portare alle persone, della mia esperienza, dal trauma al ricovero in una lungo-degenza e alla dimissione che è stata risolta dal lavoro congiunto della onlus “M’Illumino d’Immenso” Clowncare, la mia psichiatra e l’assistenza sociale. Già, mi scordavo di accennare alla situazione scarmigliata e difficile, senza scendere nei particolari, in cui mi trovo, anche a causa mia, da almeno due anni e mezzo. Comunque adesso che sto pagando i miei debiti e sregolatezze, anche alimentari ( con il diabete si scherza poco), ne sono lieta.
Anche io adesso mi pongo un limite, un contenimento: raccontare meglio che posso ciò che vivo nello spazio che mi resta di una seconda pagina. La sintesi è stata d’aiuto nel lavoro svolto dai Clown dell’onlus M’Illumino d’Immenso.
Quando sono stata dimessa dopo 7 giorni dalla degenza breve, sono stata trasferita alla casa di cura Il Pergolino. Dico il nome perché ritengo giusta una trasparenza nel parlando della mia esperienza. Nome e indirizzo. Colline sopra Careggi. Apparentemente un luogo lindo, di fatto un luogo dove, parole di un paziente, si prende il passaporto per l’aldilà.
Vorrei sintetizzare quello che è stato il breve (10 giorni) soggiorno- breve perché, grazie alla sinergia fra i Clowncare, la mia psichiatra e l’assistente sociale, è bastata una mia semplice firma per portarmi fuori dall’inferno-trascrivendo un paio di sms che inviavo ad amici, compresi i grandi amici del gruppo Liete Dissonanze, composto da cantautori, attori, musico terapisti, medici, educatori, infermieri, per restare in contatto con la Vita.
8/3/2012 7.09.43
La prima notte è indimenticabile,la casa mi ha abbracciata e io lei. Grazie di tutto l’affetto e l’attenzione che mi date.
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